Compliance aziendale: i benefici del modello organizzativo sull’immagine dell’impresa
I benefici del modello organizzativo ex D.lgs. 231/2001 sull’immagine dell’impresa
I benefici del modello organizzativo ex D.lgs. 231/2001 sull’immagine dell’impresa
Il consumatore ha diritto di essere informato fedelmente sulla composizione, sulle caratteristiche e sulla provenienza del prodotto.
In Italia, aziende agricole, allevatori, confezionatori, distributori, trasportatori e ristoratori sono sottoposti a controlli rigorosi.
La lettura dell’attuale dato normativo non consente di individuare in modo chiaro il confine tra discarica, deposito e abbandono di rifiuti.
Il committente ha l’obbligo di promuovere la cooperazione tra imprese diverse e il coordinamento degli interventi di prevenzione dei rischi.
Anche dopo l’affidamento di lavori edili in appalto il committente conserva una propria porzione di responsabilità sotto due prospettive.
La gestione dei rifiuti dell'impresa può dare luogo alla consumazione di reati a vario titolo.
L’affidamento di lavori o servizi ad appaltatori esterni è da sempre uno dei momenti endemici nella verificazione degli infortuni sul lavoro
Alcune funzioni aziendali direttive vengono esercitate da soggetti che formalmente risultano inquadrati diversamente nell’organigramma.
L’avvicendamento nelle cariche aziendali comporta inevitabilmente un subentro anche nelle posizioni di garanzia.
L'inquinamento ambientale punisce con reclusione da 2 a 6 anni chiunque cagiona una compromissione o un deterioramento dell'ambiente.
Le sostanze liquide sono trattate in maniera speciale rispetto ai rifiuti. Di conseguenza, anche la disciplina sanzionatoria è differente.
L’art. 16 D.lgs. 81/08 ammette che il datore di lavoro possa delegare moltissime funzioni afferenti la sicurezza sul lavoro
La L. 28.5.2015 n. 68 sugli ecoreati ha introdotto, fra l’altro, il “disastro ambientale”, inserendo l’art. 452-quater Cp.
L'imprenditore commerciale e in genere i dirigenti di società, molto spesso ricoprono “posizioni di garanzia” a vario titolo.
La bancarotta è un reato, proprio dell'imprenditore commerciale dichiarato fallito oppure degli amministratori e dei direttori generali.
Il reato di bancarotta fraudolenta punisce la distrazione, l'occultamento, la dissipazione, la distruzione dei beni dell'imprenditore.